5. Un fratello domandò allo stesso anziano: «Come entra nell’anima il timore di Dio?». Disse l’anziano: «Se l’uomo è umile, povero, e se non giudica gli altri, il timore di Dio entra in lui».
leggi tuttoUmiltà
Il medesimo disse: «Timore, umiltà, scarsità di cibo, e lutto rimangano in te» (172d).
leggi tutto6 (Guy 7). La stessa disse ancora che né l’ascesi né le veglie né la fatica salvano, ma soltanto l’umiltà sincera. C’era infatti un anacoreta che cacciava i demoni, e chiese loro: «Che cosa vi fa uscire? Il digiuno?». Dissero: «Noi non mangiamo né beviamo». «Le veglie?». «Noi non dormiamo». «La solitudine?». Dissero: «Noi viviamo […]
leggi tutto20 (Guy 21). Il padre Giovanni chiese: «Chi ha venduto Giuseppe?» [1]. «I suoi fratelli», rispose uno. «No! – gli dice l’anziano – la sua umiltà l’ha venduto. Avrebbe potuto dire: – Sono loro fratello, e resistere. Invece, tacendo, egli stesso si è venduto con la sua umiltà. E la sua umiltà lo ha costituito […]
leggi tutto22 (Guy 23). Lo stesso padre disse: «L’umiltà e il timore di Dio superano ogni altra virtù» (PJ XV, 22b).
leggi tutto36 (Guy 43). Uno dei padri disse di lui: «Ma chi è questo padre Giovanni, che con la sua umiltà fa pendere dal suo dito mignolo tutta Scete?».
leggi tutto5. Disse ancora: «Poiché grande è l’altezza dell’umiltà e l’abisso dell’orgoglio, vi consiglio di abbracciare l’una e di non cadere nell’altro».
leggi tutto1. Il padre Giovanni della Tebaide diceva: «Bisogna che il monaco pratichi prima di tutto l’umiltà, perché questo è il primo comandamento del Salvatore; egli ha detto infatti: Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli [1]» (233d). [1] Mt 5, 3.
leggi tutto3. Un fratello chiese al padre Cronio: «In che modo l’uomo giunge all’umiltà?». Dice a lui l’anziano: «Attraverso il timore di Dio». E il fratello dice: «Ma come si arriva al timore di Dio?». «Secondo me – dice l’anziano – ritirandosi da ogni occupazione e dandosi alle fatiche del corpo e pensando con tutte le […]
leggi tutto1. Il padre Carione disse: «Mi sono sottoposto più del mio figlio Zaccaria a molte fatiche del corpo, ma non ho raggiunto la sua misura quanto all’umiltà e al silenzio» (249cd; PJ XV, 16).
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